6 tecniche per aiutare chi ha un attacco di panico

1) Assumere un tono di voce rassicurante ma deciso

L’ansia può essere contagiosa, per cui è necessario non farsi prendere a nostra volta dal panico. Occorre mantenere la calma, parlare con tranquillità ma decisione. Evitare di afferrare la persona o bloccarla.  Non lasciare mai la persona da sola, anche se ci sentiamo inutili, poiché  rimanere solo durante un attacco di panico renderebbe l’esperienza ancora più traumatica. Tenere presente che spesso chi sperimenta un attacco di panico, soprattutto le prime volte, è convinto di essere in pericolo di vita.

  • 2) Non minimizzare la situazione

 Frasi come : “non c’è nulla da cui preoccuparsi”. “Stai esagerando” vanno bandite. Anche se non comprendiamo il motivo dell’angoscia che pervade la persona, negarla non la aiuterà. Occorre invece cercare di starle accanto e affrontare insieme l’attacco, tenendo a mente che la durata media di un attacco di panico non supera le 10 minuti.

  • 3) Favorire il controllo della respirazione

Durante un attacco di panico,  spesso si tende a modificare la respirazione. Molte persone iniziano ad effettuare respiri brevi e rapidi, rischiando di andare in iperventilazione, altre trattengono il respiro. Cosi facendo viene ridotto l’apporto di ossigeno, aumentando di conseguenza i battiti cardiaci. Possiamo cercare di aiutare a regolarizzare la respirazione in questo modo: chiedere di contare le inspirazioni e espirazioni (accompagnandolo ad alta voce). Suggerire di inspirare contando fino a due e espirare contando fino a 2  e aumentare la durata dei respiri fino a 4 e poi a 6. Proseguire finché la respirazione non si regolarizza.

  • 4) Aiutare a spostare l’attenzione

Proporre alla persona di effettuare un’azione concreta, per esempio un movimento fisico: sollevare e abbassare le braccia o un esercizio di tipo cognitivo:  effettuare un calcolo mentale  o cercare di ricordare cosa il pasto consumato due giorni prima a cena. Potrebbe sembrare incongruo in un momento del genere, ma in realtà si tratta di un modo di focalizzare il cervello su un compito concreto, che permette alla persona di ancorarsi al reale. Quando si è in preda ad un attacco di panico, c’è una perdita di contatto con il mondo esterno. La persona attiva il proprio istinto di sopravvivenza  dove le uniche risposte sono lottare, scappare o paralizzarsi. Aiutare la persona a tornare ad un livello razionale, le consente di rifocalizzarsi sul qui ed ora e ritrovare la calma.

  • 5) Non mettere  sotto pressione

Non insistere per farsi spiegare i motivi  dell’attacco,  aumenterebbe soltanto la confusione già in essere. Può anche succedere che la persona in preda al panico si rivolga in modo scortese e irascibile, e provi  ad allontanare chi cerca di aiutarla. Rimanere comprensivi senza pero lasciarla sola.

  • 6) Suggerire di chiedere l’aiuto di uno specialista

Una volta superata la fase critica, aiutare la persona a prendere in considerazione l’aiuto di uno specialista, proponendo eventualmente di cercarlo insieme. Portare la propria esperienza o quella di un conoscente che è stato nella stessa situazione e l’ha risolta è un ottimo modo di motivare ad attivarsi in questa direzione.

Attacco di panico: che cos’è e come reagire?

imagesChe cos’è un attacco di panico ?

Gli attacchi di panico si caratterizzano per la loro intensità: accadono all’improvviso e sono molto intensi. Un attacco si manifesta generalmente attraverso  un accelerazione del battito cardiaco e dei sintomi neurovegetativi quali vertigini e brividi. Il più delle volte, dura qualche minuto, ma accade anche che un attacco duri fino a mezzora.

Quando avviene l’attacco di panico,  il corpo si mette in un stato di allerta senza una ragione obiettiva, il cuore inizia a battere più velocemente, le membra tremano,  c’è uno stato di disaggio intenso e la sensazione di una perdita di controllo.

Durante l’attacco, la persona è estremamente spaventata e ha paura di morire, in genere di infarto. Una volta calmata, la persona sente un profondo sollievo e un forte senso di stanchezza.

 Quali sono i sintomi di un attacco di panico?

Una persona ha un attacco di panico se prova almeno quattro delle sensazioni seguenti:

  • Sudorazione
  • Tachicardia
  • Respiro affannoso
  • Nodo in gola
  • Dolore o fastidio al torace
  • Nausea
  • Giramenti di testa
  • Sensazione di derealizzazione
  • Paura di perdere il controllo, paura di impazzire
  • Paura di morire
  • Parestesie: formicolio negli arti
  • Brividi, caldane
  • Quali sono le cause potenziali ?

Le principali cause di un attacco di panico sono lo stress, le fobie, un trauma, l’ambiente, la famiglia ( un genitore ansioso per esempio) e il temperamento. Alcune sostanze possono anche causare degli attacchi di panico, quali l’alcool, la cocaina, la cannabis o gli allucinogeni.

Che cosa fare se si ha un attacco di panico ?

Se si ha già avuto un attacco, è facile riconoscerne i sintomi. In quel momento, è importante controllare la propria ansia per non lasciarsi sopraffare. Esistono alcune semplici tecniche di rilassamento e meditazione per imparare a gestire la situazione: il controllo respiratorio, ovvero imparare a respirare lentamente, facendo lunghe ispirazioni e espirazioni. Può anche essere utile cercare di ancorare le emozioni al corpo: stringendo i pugni, ripetersi delle frasi appaganti o concentrando sul qui ed ora.”

Che cosa fare di fronte ad una persona in preda ad un attacco di panico ?

La prima volta, una persona in preda ad un attacco non sa di avere una crisi e   le sarà difficile spiegare a chi le sta vicino quello che le sta succedendo. Se si capisce che una persona che si ha di fronte ha un attacco di panico, occorre rimanere calmi e rassicurala facendole capire che si trova in un luogo sicuro. Non bisogna in nessun modo aggiungere panico al panico. Occorre incoraggiare la persona e aiutarla a tornare alla calma attraverso delle respirazioni.