Il coronavirus spiegato ai bambini, una guida

Incontro con gli psicologi Ingrid Hugnet e Federico Angelucci sul tema il coronavirus spiegato ai bambini. Nel video suggerimenti utili e comportamenti adeguati per essere vicini ai nostri figli durante i periodi di lockdown e di chiusura delle scuole.

𝟏) 𝐈𝐧𝐟𝐨𝐫𝐦𝐚𝐭𝐢 𝐫𝐞𝐬𝐩𝐨𝐧𝐬𝐚𝐛𝐢𝐥𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞.

𝟐) 𝐐𝐮𝐨𝐭𝐢𝐝𝐢𝐚𝐧𝐢𝐭𝐚̀ 𝐜𝐨𝐞𝐫𝐞𝐧𝐭𝐞.

𝟑) 𝐑𝐨𝐮𝐭𝐢𝐧𝐞 𝐫𝐚𝐬𝐬𝐢𝐜𝐮𝐫𝐚𝐧𝐭𝐞.

𝟒) 𝐀𝐜𝐜𝐨𝐠𝐥𝐢𝐞𝐫𝐞 𝐥𝐞 𝐞𝐦𝐨𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢.

Il mio bambino morde: cosa fare?

Molti genitori si preoccupano  quando si confrontano con  questo atteggiamento, che reputano anormale. Occorre tuttavia sapere che a quest’età il bambino che morde ha un comportamento normale, perché costitutivo del suo sviluppo psico-affettivo. È un modo di entrare in contatto con l’altro e di reagire di fronte ai divieti e quindi alla frustrazione.

Il fatto che si tratti di un comportamento normale non significa che non si debba intervenire e cercare di porre dei limiti al bambino. È anche molto importante  non dare giudizi sul bambino  come “Sei cattivo” ma insistere sul divieto legato al gesto del mordere, per mantenere la sicurezza di sé e la sua autostima.morso bimbo

Come genitore ed educatore, il nostro compito è di insegnare al bambino che è vietato mordere spiegandogli il perché. Occorre sottolineare il divieto e dire al piccolo  che in alcune situazioni è autorizzato ad essere arrabbiato, ma non può mordere.

Il genitore deve spiegare al piccolo che può mordere un oggetto, ma non una persona perché fa del male. E importante tenere presente che un conto è mordere un giocattolo (un comportamento ancora tipico per la fascia d’età) e altra cosa è invece dare un morso a un essere vivente. Questa differenza deve essere compresa bene anche dal bambino.

Il morso non è legato soltanto alla rabbia ma può anche essere l’espressione di un eccesso di emozioni che il bambino non sa ancora esprimere attraverso le parole. Si vedono spesso scene in cui bambini intorno all’anno di età abbracciano un altro bambino o un adulto e poi  lo mordono. Questi comportamenti disturbano  ma non sono anormali. Il bambino vive delle emozioni che non è  ancora in grado di gestire sia per quanto riguarda la sua maturità affettiva sia a livello linguistico. Per i genitori  quello che serve è aiutare il bambino mettendo delle parole alle sue emozioni, ribadendo il divieto. E anche importante  valorizzarlo quando fa bene qualcosa. E’ un modo per aiutarlo ad evolversi, a crescere e a socializzare.

In genere, se si opera in tal modo e si  cerca di non drammatizzare eccessivamente la situazione, questi comportamenti scompaiano abbastanza velocemente.

Se dura nel tempo e si accompagna ad altre manifestazioni di aggressività, occorre capire quello che sta succedendo. In quel caso, bisogna cercare di comprendere se il bambino sta vivendo qualcosa di difficile per lui in quel momento, se ci sono degli eventi che potrebbero turbarlo ( trasloco, gravidanza, nascita) e che potrebbero essere la causa di questo comportamento. Tuttavia, è necessario mantenere i limiti e continuare a marcare il divieto di mordere per aiutare il bambino ad evolvere e verbalizzare quello che prova. Può essere utile parlarne con il pediatra o uno psicologo.

Inoltre, possiamo aiutare il piccolo a capire meglio quello che sta vivendo insegnandogli a riconoscere le proprie emozioni attraverso dei libri adatti alla sua età.

Si possono anche proporre dei  giochi motori  (gioco con la palla, colpire un tamburello) i quali aiutano il bambino a spostare la sua aggressività scaricandola e utilizzando quest’energia in maniera positiva.